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Unità di strada Stazione Tiburtina

Responsabile gestionale operativo Dr.ssa Carmela Sgro’

Unità di strada Stazione Tiburtina

Unità mobile per prevenzione patologie correlate diurna – Stazione Tiburtina

E-mail: udstiburtina@yahoogroups.com

Cell:340.5839586


Il progetto “UNITA’ MOBILE PER PREVENZIONE PATOLOGIE CORRELATE DIURNA – STAZIONE TIBURTINA” è finanziato dalla ASL RM2 ed è gestito dall’ Associazione ONLUS “La Tenda” , come capofila, e dalla Cooperativa Sociale “Il Cammino”. Questo progetto si presenta come la continuazione di un progetto di riduzione del danno per tossicodipendenti attivi avviato sin dal 1994 dall’ Associazione “La Tenda” nelle zone: Monte del Pecoraro, Pietralata, P. Togliatti e Stazione Tiburtina.

La scelta dell’area della stazione Tiburtina nasce da un lavoro di mappatura del territorio, che ha individuato una presenza cospicua di soggetti che presentano diverse problematiche socio/sanitarie legate all’abuso di sostanze stupefacenti o di alcol, oltre a vivere la condizione di essere senza fissa dimora o comunque fortemente marginalizzati.

Chi Siamo

Per andare incontro a questa molteplicità di aspetti di fragilità, il servizio deve mantenere quelle caratteristiche di flessibilità e capacità di ridefinizione, che sono fondamentali per riuscire a rispondere alla grande complessità di bisogni e richieste di un’utenza così varia e in continua evoluzione.

L’equipe dell’Unità Mobile, è multidisciplinare (medici, psicologi, OSS), questo per consentire di accogliere un’utenza così variegata come quella che orbita intorno alla Stazione Tiburtina, che porta bisogni e richieste legate sia ad aspetti sociali che sanitari.

A chi si rivolge

  • Tossicodipendenti attiviIntendiamo per tali gli utenti che presentano un abuso di sostanze stupefacenti per via parenterale e non, e che richiedono una strumentazione sanitaria quale: siringhe, acqua per preparazioni iniettabili, disinfettanti e altro. Il servizio offre inoltre, a questi soggetti, una vasta gamma di opportunità che non sono riducibili unicamente allo scambio di siringhe. Attraverso la presenza di un’equipe multidisciplinare, gli interventi sono rivolti a valorizzare le risorse individuali, offrendo un valido ed efficace ascolto alle diverse problematiche portate dall’utenza. Tra i fini principali vi è quello di indirizzare il maggior numero di utenti presso i centri in grado di accogliere le loro esigenze primarie e di offrire una risposta adeguata ai loro bisogni.
  • Popolazione alcolista e/o senza fissa dimoraGli anni di presenza alla Stazione ci hanno portati a una riflessione, che partiva dall’assoluta impossibilità di continuare a non occuparsi di un fenomeno che ha visto negli ultimi anni una reale esplosione.
    Il tentativo di presa in carico di soggetti alcolisti, in particolar modo provenienti dall’Est Europeo, rappresenta il voler evitare la collusione con un sistema che li vorrebbe sempre più ai margini, e quasi invisibili, nascosti nel degrado di una stazione che si muove troppo in fretta.
    L’obiettivo è far emergere il sommerso, un sommerso in questo caso sicuramente scomodo, ma che fa sempre di più parte dei principali disagi delle nostre aree urbane.
    Le richieste principali sono legate all’aspetto sanitario: questa popolazione tende, infatti, a sviluppare patologie sia correlate all’abuso di alcol che legate alle precarie condizioni igienico/sanitarie.

Si parla comunque di macro-categorie perché molti dei casi trattati si collocano in uno spazio d’intersezione tra le due aree, presentando problematiche multiple o portandone a volte di nuove. Sono comunque tipologie di utenza accomunate da una simile condizione di marginalità, oltre ad avere importanti problemi bio-psico-sociali legati principalmente all’abuso di sostanze stupefacenti e di alcol.

Obiettivi/Attività

Nello specifico il servizio ha i seguenti obiettivi:

  • Aumento del numero di tossicodipendenti attivi in contatto con i servizi, aiutando i poli-consumatori a individuare il servizio più idoneo;
  • creazione di una relazione tra la popolazione con cui si entra in contatto e i servizi ai quali potrebbe avere accesso, funzionando da “ponte” tra gli utenti e la rete dei servizi territoriali, cercando di non sostituirsi o sovrapporsi alle forme di sostegno e assistenza già presenti sul territorio;
  • stimolare l’utenza ad un uso autonomo e responsabile della rete dei servizi territoriali;
  • promuovere la costruzione di una rete fra i servizi socio-sanitari presenti sul territorio;
  • contenere situazioni di disagio e marginalità;
  • favorire la diminuzione di problemi di macro e micro criminalità nel territorio d’intervento;
  • diminuire il numero di siringhe abbandonate, attraverso lo scambio e la raccolta di siringhe usate;
  • diminuire il rischio di morti per overdose, attraverso il tempestivo intervento dell’equipe dell’Unità di Strada e l’allerta del 118;
  • diminuire la diffusione di HIV, epatiti, e malattie sessualmente trasmissibili, attraverso la distribuzione di materiale sterile sanitario (profilattici, medicazioni base, siringhe sterili e altro);
  • raggiungere l’utenza marginalizzata che autonomamente non può o non vuole accedere al sistema sanitario. Si tratta per lo più di soggetti che hanno la necessità di divenire sempre più invisibili: stranieri privi di permesso di soggiorno, i quali non si rivolgono alle strutture del servizio sanitario pubblico per paura di essere denunciati, ma anche soggetti regolari che non sono a conoscenza dei loro diritti (non sanno di aver diritto di accesso ai servizi di Pronto Soccorso e alla rete assistenziale e associazionistica del territorio).

Offrire interventi sanitari e sociali essenziali, rappresenta una prima presa in carico e permette la costruzione di un rapporto di fiducia, che consente di attuare un invio più mirato e con esito spesso positivo

Approccio metodologico

La riduzione del danno è per definizione una politica tesa a ridurre le conseguenze sociali, economiche e mediche derivate dall’uso di sostanze psicotrope senza che sia richiesta l’astinenza da tali sostanze.

Una riflessione di partenza, rispetto al lavoro svolto è la definizione che l’OMS offre di “salute”: la salute non è semplicemente “assenza di malattia”, ma “realizzazione per tutte le donne e gli uomini di tutte le proprie potenzialità fisiche, psichiche, culturali e religiose.”

Diviene quindi doveroso attuare tutti quegli interventi sociali, culturali e politici in grado di salvaguardare la dignità e promuovere la fiducia in se stessi di tutti gli esseri umani, specialmente dei più fragili.

Da circa il 2008, l’ampliamento del target del progetto (non più solo tossicodipendenti ma anche alcolisti), nonché le nuove politiche italiane di contenimento dell’immigrazione clandestina e della sanità, hanno fatto sì che il nostro gruppo operativo si confrontasse con una popolazione e con problematiche nuove che hanno ampliato il concetto stesso di “riduzione del danno” che anima sin dalla sua nascita l’unità di strada.

I mezzi utilizzati e le strategie adottate che ci hanno permesso di sviluppare e attuare il progetto di riduzione del danno rivolto alla popolazione di riferimento, in breve, sono:

  • distribuzione siringhe sterili, kit materiale sanitario sterile e profilattici;
  • reperimento e distribuzione farmaci;
  • distribuzione in maniera informata di farmaci salvavita (naloxone) con indicazioni e addestramento all’uso;
  • informazione e addestramento per un corretto uso dei presidi sanitari;
  • realizzazione di interventi di counseling psicologico e sociale;
  • realizzazione di interventi di primo soccorso e di counseling medico;
  • informazione ed educazione sanitaria, finalizzata alla riduzione della mortalità e della morbilità correlata all’uso di sostanze;
  • presa di contatto con la rete di servizi socio-sanitari;
  • creazione di protocolli di intesa e invio mirato;
  • costruzione di un sistema di monitoraggio dell’esito dell’invio;
  • colazioni e bevande;
  • mappatura del territorio;
  • promozione del servizio sul territorio.

Tali attività vengono svolte con continuità e regolarità sul territorio della Stazione Tiburtina, attraverso la presenza quotidiana di due Operatori in turno, con qualifiche professionali adeguate (medico, psicologo, OSS).

La metodologia è quella della ricerca attiva dell’utenza attraverso l’uso del furgone che rende possibile il raggiungimento degli utenti piuttosto che la loro attesa nel servizio. Il furgone, stazionando da anni nei soliti posti, è diventato nel tempo punto di riferimento per l’utenza interessata.

Contesti di intervento

L’attuale postazione di questa Unità di Strada è a stazione Tiburtina, considerando però che l’utenza di riferimento si muove in uno spazio relativamente ampio, composto dalle zone di domicilio, dai Ser.T di riferimento, dai luoghi di frequentazione e aggregazione (metropolitane, piazze,stazioni, mense etc.), anche il nostro servizio svolge periodicamente attività di mappatura territoriale, con l’obiettivo di seguire i flussi di mobilità di questa utenza.

Associazione Onlus la Tenda
Roma


Associazione Onlus la Tenda

Presidente: Carmela Sgrò
Vice Presidente: Vincenzo Perillo
Consiglieri: Luisa Laurelli, Arianna Volpe, Marco Bruci, Mario German De Luca, Salavtore Migliore

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